6-21 giugno 2025 Rocca Malatestiana Piazzale Malatesta, Fano
HENRI AIRO FRANCESCA ATZORI MATTEO BERNABÈ GIUSEPPE ANTHONY DI MARTINO FRANCESCA SONDA SYMBOLUM
A CURA DI VALENTINA BARBAGALLO, BIANCA BASILE, GIUSEPPE MENDOLIA CALELLA
Symbolum, in origine, era un oggetto spezzato: un anello, una tessera, un frammento di ceramica. Le due parti, conservate da due persone, combaciavano perfettamente. Ricongiungerle significava riconoscersi, confermare un patto, rendere visibile un legame. Il simbolo non era solo segno, ma presenza relazionale: un mezzo per collegare due identità, due mondi, due esperienze. Nel tempo, questo concetto si è fatto più astratto, ma ha mantenuto la sua forza unificante: Symbolum è diventato il nome del “Credo”, la formula che sintetizza una fede comune, l’identità spirituale condivisa. Nel tempo del frammento e della dispersione, il rito e il simbolo ci ricordano che la forma più profonda di conoscenza è il riconoscimento. Ogni opera qui presentata cerca, in modi diversi, la propria metà: un gesto, un volto, un paesaggio, un ricordo che possa combaciare. La mostra è, essa stessa, un atto simbolico: tenta di tenere insieme ciò che il tempo ha separato. Cerca un linguaggio comune, fatto di immagini e tracce, attraverso cui poter dire — con un corpo, con una voce, con una visione — “Io sono”. Il rito e il simbolo, dunque, sono dispositivi di riconoscimento, ma anche di trasformazione. Ogni atto rituale è una soglia: mette in comunicazione mondi diversi, li rende coesistenti nel gesto, nella memoria, nella materia. Questa mostra raccoglie opere che esplorano il simbolo come traccia viva di un egame e il rito come pratica poetica dell'identità. Gli artisti, attraverso approcci visivi e performativi differenti, si muovono attorno a una medesima domanda: che cosa ci tiene uniti? E come possiamo riconoscerci, oggi, nell'atto condiviso della visione, del racconto, della memoria?
Cinque mostre degli artisti Under 30 selezionati dai curatori di Balloon Project, sezione Open Call.