Attingendo a un archivio di misurazioni siderali Angelo Iodice propone una lettura scomposta di tempo e spazio, prendendo come base oggetti che in natura contengono una lenta sedimentazione dello scorrere temporale: le conchiglie. Sono delicate casse di risonanza scolpite pazientemente dal tempo, che nell’opera di Iodice ci comunicano altrettanti remoti accadimenti, quali collisioni di buchi neri o fusioni di stelle, raffigurati e comprensibili all’essere umano grazie al linguaggio scientifico. Leggi il testo critico completo Angelo Iodice, nata a Barletta nel 1980. Vive e lavora ad Ancona.