Gli "igloo" risalgono al 1946, ne furono costruiti dodici su progetto di Mario Cavallé, siamo nel dopoguerra e la volontà dell’ingegnere era quella di dare rifugio agli sfollati, costruendo degli appartamenti provvisori che accogliessero le funzioni basilari necessarie. Il modello abitativo e la tecnica costruttiva di riferimento è quella statunitense: gli igloo furono realizzati in mattoni forati, con struttura voltata, offrendo libertà massima nella distribuzione interna. Oggi di case a igloo ne sono rimaste solo otto: suddivisi in seminterrato e piano primo, questi miniappartamenti si sviluppano su una superficie circolare di circa 50 mq che prevede un ingresso, un bagno, due camere e la cucina. Nonostante l’incipit “provvisorio” per cui vennero pensate, gli abitanti decisero di risiedervi a lungo; tutt’oggi, infatti, le case igloo restano ambite. Cavallé era noto per la costruzione di cinema e teatri, come il vicino Cinema Istria (1940) di via Slataper, che oggi ospita un ristorante.
Mario Cavallé è nato a Milano nel 1895 dove muore nel 1982.