13 BIBLIOTECA DI MORANDO via Tofane 49 4-5-6 ottobre ore 15-20 cinetecamilano.it
CIONI CARPI Point and Counterpoint Il cinema politico e sperimentale 1960-1970
A CURA DI MATTEO PAVESI E LUCA PANARO
Utilizzando la pellicola come una ideale tela da impressionare o da dipingere, Cioni Carpi ha realizzato opere pittorico-cinematografiche che sono al tempo stesso preziosi oggetti d’arte. Questi incredibili film, conservati dall'inizio degli anni Ottanta al MoMa di New York, sono stati trasferiti nel 2001, per precisa volontà dell’autore, presso l’archivio della Cineteca di Milano. A film come Point and Counterpoint, il cui interprete è un “punto” che si batte inutilmente contro un cattivo e ingombrante “antipunto”, si affiancano animazioni-collage come Maya Bird, puro divertissement dal rapido montaggio, e opere che alternano immagini dal vero a sequenze astratte come Rat, fino ad arrivare a vere e proprie astrazioni come Chromograms 2 e 5, in cui l'armonia verticale delle figure geometriche che si sovrappongono e si sdoppiano si sposa perfettamente con la linea melodica orizzontale della musica.
IL PROGRAMMA - Point and Counterpoint (1960) - Maya Bird (1961) - Un giorno un aereo (1963) - Chromograms 5 (1962) - Rat (1970) - Through the Three Layers (1963) - Chromograms 2 (1961)
Cioni Carpi è nato a Milano nel 1923 dove muore nel 2011. Figlio del pittore Aldo e fratello del musicista Fiorenzo e dello scrittore e illustratore Giuseppe (Pinin), Eugenio Cioni Carpi compie studi di Architettura presso il Politecnico cittadino e, all’inizio degli anni Cinquanta, si avvicina al mimo con Jacques Lecoq. Già dal 1948, intanto, ha lasciato l’Italia per vivere e lavorare a Parigi, Haiti, Canada e Stati Uniti. In America Carpi fa la conoscenza di Maya Deren, che lo avvia verso una serie di ricerche in campo cinematografico che diventano più intense tra il 1959 e il 1980, anno in cui la morte della moglie e collaboratrice Eve interrompe la serie di realizzazioni filmiche. Integrando il cinema ad altre, coeve esperienze artistiche di matrice minimalista e concettuale, nei suoi lavori di questo periodo Carpi dà vita a una concezione totalizzante della prassi artistica, che lo porta a realizzare, tra gli anni Sessanta e Settanta, numerose mostre e installazioni sia in Italia che all’estero. Nel 1980 è invitato da Vittorio Fagone alla Biennale di Venezia con l’opera ambientale Ouden & Adam Zero. I due decenni successivi lo vedono impegnato in nuovi viaggi negli Stati Uniti e votato a un progressivo interesse per la scrittura.